Non fu un traditore; i traditori non sogliono ispirare epitaffi pietosi. Fu un illuminato. Secoli dopo chi lo accusò avrebbe fatto come lui. i Longobardi si fecero italiani e uno del suo stesso sangue - un Aldiger - generò i progenitori dell'Alighieri
Droctulft era un longobardo che, durante l'assedio di Ravenna, abbandonò i suoi e morì difendendo la città dei nemici. Ce lo ricorda lo storico Paolo Diacono che, nella sua opera, riporta la descrizione del sepolcro che gli riconobbero i Ravennati. "Non fu un traditore; i traditori non sogliono ispirare epitaffi pietosi. Fu un illuminato. Secoli dopo chi lo accusò avrebbe fatto come lui. i Longobardi si fecero italiani e uno del suo stesso sangue - un Aldiger - generò i progenitori dell'Alighieri."
La vicenda di Droctulft è raccontata in "La storia del Guerriero e della Prigioniera", uno dei racconti più felici di Borges. Intanto leggiamoci il racconto:
1) La storia è andata davvero così? o quanto congetturò Borges è solo un'invenzione poetica? Tutto ciò che abbiamo su Droctulft sono le parole del grande storico longobardo Paolo Diacono. Allora leggiamo queste rubriche e, quanti domani resteranno ad Ancona proveranno a tradurle e a ricostruire la vera storia di Droctulft. Tutto sta nel farsi le domande giuste: Chi era Droctulft? davvero era un semplice guerriero? Perché odiava il suo Re?
2) che cosa è accaduto a Droctulft? che cosa lo ha illuminato? Un arco? Una bassorilievo? Un insieme che è molteplice senza disordine? Se anche tu vedi qualcosa che ti stupisce e hai con te una fotocamera e fotografalo e postalo su questo padlet.
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