Sarò ingenuo, ma continuo a chiedermi se il valore di un regista si calcoli solo misurando la distanza tra il film e il soggetto che l'ha ispirato o, in altri termini, in base alla quantità di frottole che riesce a raccontare. Mi sono trovato a ripetermi questa stessa domanda anche dopo la visione di Christine-Cristina, film del 2009 uscito questa settimana in DVD, che racconta le vicende occorse a Christine de Pizan, una delle poche poetesse della letteratura medievale francese. Christine di per sé, è già un perfetto soggetto cinematografico; la Christine del film assunta ad "incarnazione di un protofemminismo che lotta per i propri figli e per un'arte sincera, popolare e, per questo, rivoluzionaria (Becattini)" (sarebbe questa l'idea vincente dell'esordiente regista) è, inevitabilmente, una frottola (troppo lacunose sono le nostre fonti). Ma quanto onesta è la frottola? le risposte nella nuova sezione fonti e confron ti

L’importanza di studiare le fonti si afferma all'inizio degli anni ’70 ed è come non mai essenziale oggi, nell'età della digitalizzazione. Questo blog si prefigge di avvicinare gli alunni alle procedure e agli strumenti della ricerca storica, facendo loro acquisire una certa familiarità con la fonte documentaria, ‘materia prima’ di tale ricerca. Forse riempiremo il blog di interpretazioni strampalate. Per questo ci chiamiamo La città delle frottole.