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Visualizzazione dei post da gennaio, 2017

Rinaldini News: Sotto il velo

Uomini di qua donne di là e tutte col velo quando parla Bernardino da Siena Rinaldini News: Sotto il velo : C'era anche nei matrimoni greci. Lì il compito di "togliere le nubi", di svelare la sposa, era del marito. Al contrario per i Romani prendere in moglie una ragazza si diceva "mettere le nubi", nubere; il velo da sposa era di un rosso vivace che ricordava il colore del fuoco: in latino veniva chiamato flammeum. Il velo nero, invece, era anche virile. Con un velo nero si presentò Priamo ad Achille e con il capo velato si faceva ritrarre in qualità di Pontefice Massimo l'imperatore Augusto. Il velo anche oggi è un oggetto che reca con sé un paradosso, un'ambiguità una contraddizione: è leggero, ma ha pesanti significati, copre ma è trasparente, dovrebbe tenere a bada gli sguardi , ma li attira, dovrebbe frenare il desiderio, ma lo suscita.  Più o meno con queste parole, a Gubbio, nell'ottobre scorso Maria G. Muzzarelli iniziava uno degli in

Postille al falso problema di Ugolino

"Non ho letto (nessuno ha letto) tutti i commentari danteschi, ma sospetto che, nel caso del famoso verso 75, del penultimo Canto dell'Inferno abbiano creato un problema che deriva da una confusione tra arte e realtà"  Questo per ricordare che non serve a nulla sapere (ammesso che un giorno sarà mai possibile sapere) quale sia stata la sorte del conte Ugolino dentro la Torre della Fame. Tuttavia se volessimo sapere di più sul personaggio storico che è alla base dell'invenzione dantesca, per una volta, possiamo evitare di leggerci la biografia di wikipedia  o alle ricerche dell'antropologo Francesco Mallegni e affidarci invece a una fonte storica e a un'auctoritas più utile per noi che studiamo in Letteratura: Nella Nuova cronaca di Giovanni Villani, grande storico fiorentino contemporaneo di Dante Alighieri, diverse rubriche sono dedicate al tradimento e alla punizione del Conte Ugolino ve ne propongo un paio: CXXI, « Negli anni di Cristo MCCLXXXVIII

Dalla Tarda Antichità all'Alto Medioevo - Lezioni di Storia Medievale - 001

Crisi delle grandi aziende agricole Quando percorriamo la strada di cresta che dall'autostrada ci solleva verso la collina di Offagna, ci capita di guardare verso sinistra la profonda valle, punteggiata di case coloniche e ordinata in piccoli riquadri come una coperta pacthwork. Questa valle è attraversata da un'unica scomoda strada di campagna, che già nel nome dà conto dell'antica presenza dell'uomo. La strada si chiama via Traversa Massa, perché taglia trasversalmente un'antica proprietà fondiaria che in epoca romana apparteneva alla famiglia degli Afrani: la Massa Afraniana. Mi capita ogni volta che guardo questa valle di pensare a cosa sia successo negli anni, per me oscuri , della Tarda antichità e del Medioevo più remoto, prima che con la mezzadria prendesse l'aspetto attuale. c'erano più boschi? l'acqua scorreva più o meno abbondante? Le geometrie disegnate dagli aratri erano così diverse? A dire la verità, nello specifico caso della Mass