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Riflessioni

E' impossibile dimostrare a coloro che le formulano la falsità di certe "teorie storiche", una delle quali è la già troppo visibile epopea carolingia in Valdichienti, nata a partire dalle conferenze di don Carnevale.

Se si trattasse di contestare una normale ipotesi storica, mi sembra che le strade percorribili sarebbero tre:
- Si può dimostrare che l'ipotesi in questione parta da presupposti fasulli (documenti inesistenti, o documenti veri tradotti ad caso)
- Si può dimostrare che, dato qualsivoglia presupposto, una teoria che viene formulata mediante ragionamenti sbagliati è necessariamente sballata
- Si può dimostrare una verità contraria

Ma nessuna di queste tre strade può convincere un interlocutore che 1) parte da premesse false, 2) procede per passaggi illogici 3) si rifiuta di ascoltare le tesi altrui. 
Ne consegue che, se non è possibile ottenere molto con il normale dibattito scientifico e non è lecito  aspettarsi un'autonoma abiura, è inutile impegnare risorse e tempo per falsificare una teoria che si smentisce da sola. Si finisce solamente per dare visibilità a una chi di visibilità ne ha avuta fin troppa.

Autori APS, scrittori di cose bislacche sono sempre esistiti e rappresentano, per altro, un importante finanziamento per l'editoria, visto che almeno loro comprano quello che scrivono; dal punto di vista della storiografia non sono un problema, non intaccano di certo le conquiste dei secoli di serio lavoro storiografico.

E' però doveroso evitare che certe fantasie prendano troppo spazio e sottraggano spazio alle pubblicazioni corrette.
Riguardo al caso dell'"occupazione" di San Claudio al Chienti non vedo altre soluzioni oltre a quella di promuovere studi e "vendere" una fruizione corretta della storia.
e magari sensibilizzare i media che, anche in tempi recenti, hanno cinicamente sfruttato il narcisismo dei carnevalini e il loro pittoresco attivismo per guadagnare telespettatori superficiali o lettori attirati da titoli sensazionalistici. 

Allora che si può fare?
1. Riprendere le spazio perduto: organizzare eventi, convegni momenti di formazione, concorsi per le scuole sulla storia vera della chiesa di San Claudio. 
2. Dissuadere media e siti web seri (https://www.iluoghidelsilenzio.it/ per esempio) da dare spazio a teorie palesemente false. E magari anche la Curia. In questo campo una presa di posizione dell'Università di Macerata sarebbe importante. Ho iniziato a parlare con i professori che conosco e mi sembra che su questo punto siamo d'accordo: l'Università è l'agenzia formativa più elevata del territorio, si sente una responsabilità. 



RIGUARDO ALLE FONTI CAROLINGE E A COME "RIPRENDERE LO SPAZIO PERDUTO". 


Su Carlo Magno esiste una bibliografia vastissima, le fonti sono conosciute e pubblicate da oltre 100 anni. Tuttora si scrivono tesi  ed escono nuovi libri, ma il punto di partenza non dovrebbe essere lo studio diretto delle fonti, ma della storiografia (ovviamente quella ufficiale).
Non so se sono stati scritti volumi che raccontano i viaggi di Carlo, probabilmente sì. Gli spostamenti della Corte franca e del Re sono raccontati in vari Annali ufficiali che riportano, anno per anno, dove il Re ha passato il Natale, la Pasqua e riportano i luoghi delle assemblee di primavera e di autunno. Queste notizie di facile compilazione possono essere integrate dai tanti diplomi e documenti sparsi per l'Europa e un numero non enorme di cronache ed epistole. 
Un lavoro lungo, ma tutto sommato semplice che sicuramente è stato già fatto. Se si vogliono scrivere cose nuove o si vuole fare della corretta divulgazione è  più sensato partire dai lavori di chi ha già studiato e riordinato i documenti, piuttosto che partire dalle fonti.

D'altra parte è già dimostrato che non c'è prova che possa convincere 
Un elenco di documenti dimostra "solo" ciò che è accaduto; le tesi complottiste, invece, si fondono sull'assenza di documenti: 
"Carlo Magno sarebbe sceso in Italia 20 volte. Come mai ha lasciato tracce del suo passaggio ovunque, ma non nel Piceno?"
Non è possibile falsificare una tesi che asserisce che un personaggio "non è stato in un certo luogo e in un certo tempo" per l'ovvio motivo che non esistono documenti che testimoniano che una cosa non avvenuta. Insomma fare studi "contro" mi sembra davvero  una perdita di tempo

Si può lavorare per far conoscere le fonti carolinge. La loro consultazione è semplice, molto è reperibile in rete. Indico due siti (ahimè realizzati dai tedeschi, ma almeno la lingua non è un problema: è tutto scritto in latino)

BIBLIOTHECA AUGUSTANA
fornisce i testi fondamentali:

- Scrittori del secolo X:  https://www.hs-augsburg.de/~harsch/saecp09.html (primo tra tutti Eginardo, amico e primo biografo di Carlo)
- E testi dettati da Carlo Magno stesso: https://www.hs-augsburg.de/~harsch/Chronologia/Lspost08/CarolusMagnus/kar_intr.html (tra cui il celebre Capitulare de Villis

MGH

Per lavori più specifici l'archivio online delle MGH  è vastissimo; mette a disposizione di tutti le copie anastatiche dei volumi della "monumentale" raccolta che contiene praticamente tutte le fonti medievali che riguardano i popoli germanici. L'archivio organizza le fonti in 5 categorie.
  • Scriptores (edizioni di fonti storiche: vite, cronache, annali),
  • Leges (raccolte giuridiche dei popoli germanici, capitolari, decreti conciliari, formulari di diritto, ecc.), 
  • Diplomata (documenti dei re ed imperatori germanici dai Merovingi a Federico II),
  • Epistolae,
  • Antiquitates (poesia e tradizioni commemorative)

C'è anche il volume dedicato ai diplomi regali da Pipino il Breve a Carlo Magno, che fu completato all'inizio del XX secolo e stampato a Hannover nel 1906

https://www.dmgh.de/mgh_dd_karol_i/index.htm#page/(III)/mode/1up.


dei documenti principali è disponibile anche la digitalizzazione dell'edizione diplomatica: per es. qui è visibile la copia degli Annali di Lorsh:

https://bibliotheca-laureshamensis-digital.de/view/onb_cod515/0012



Sostanzialmente ormai da 115 anni gli storici possono consultare facilmente tutte le fonti primarie che riguardano di Carlo Magno e, dal 2004, questa consultazione è possibile farla direttamente dal computer di casa a casa propria.

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