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Sarò ingenuo, ma continuo a chiedermi se il valore di un regista si calcoli solo misurando la distanza tra il film e il soggetto che l'ha ispirato o, in altri termini, in base alla quantità di frottole che riesce a raccontare. Mi sono trovato a ripetermi questa stessa domanda anche dopo la visione di Christine-Cristina, film del 2009 uscito questa settimana in DVD, che racconta le vicende occorse a Christine de Pizan, una delle poche poetesse della letteratura medievale francese. Christine di per sé, è già un perfetto soggetto cinematografico; la Christine del film assunta ad "incarnazione di un protofemminismo che lotta per i propri figli e per un'arte sincera, popolare e, per questo, rivoluzionaria (Becattini)" (sarebbe questa l'idea vincente dell'esordiente regista) è, inevitabilmente, una frottola (troppo lacunose sono le nostre fonti). Ma quanto onesta è la frottola? le risposte nella nuova sezione   fonti e confron ti

Jacques Le Goff: una vita per la storia

Jacques Le Goff, il celebre medievista, spiega la sua concezione della storia attraverso il suo racconto biografico. Jacques Le Goff , uno dei massimi medievalisti del Novecento, nasce a Tolone nel 1924 . Dopo la formazione giovanile in Francia e all’estero diventa professore alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Esponente di rilievo del gruppo delle “ Annales ” ha sempre portato avanti l’idea di una storia globale , possibile grazie all’apporto delle scienze sociali. Conoscitore della storia e della cultura italiana, mantiene uno stretto legame con Parma ed il suo territorio: nell’ottobre 2000 l’Università degli Studi di Parma gli ha conferito la laurea honoris causa in Lettere e Filosofia e il Comune di Fidenza gli ha tributato la cittadinanza onoraria. Raffinato scrittore è stato in grado di comunicare e diffondere i risultati del suo lavoro storiografico anche fra i non specialisti: le sue opere e i suoi saggi sono tradotti in tutto il mondo. Tra le opere ...

Marc Bloch e il mestiere storico

Attraverso questo blog, vorrei ricordare Marc Bloch, storico e letterato francese, nato a Lione il 16 luglio 1886 e autore del classico Apologia della Storia - mestiere dello storico, pubblicato postumo, uno dei testi che mi ha accompagnato fedelmente.
 Il 16 giugno del 1944 Marc Bloch incontrava la morte per mano di un plotone d'esecuzione nei pressi di Lione, malgrado le difficoltà di un paese in guerra fino all'ultimo giorno egli continuò a vergare febbrilmente pagine di appunti e riflessioni circa il ruolo della storia e, conseguentemente,
dello storico, nella società del tempo.
  Difendere la storia, intendere la professione dello storico come un mestiere strutturato, attraverso strumenti e obiettivi precisi, baluardo delle testimonianze, sorgenti da inseguirsi come fa un rabdomante in cerca d'acqua. Non si tratta di una storia polverosa, grigia, una mera sequela di date e ricorsi, di guerre e trattati di pace, di svolte epocali e tragedie umane, niente di tutto c...

La cucitura dello Stivale

la conquista della penisola italiana da parte degli eserciti dei Savoia e di Garibaldi tra il 1860 e il 1870, raccontata attraverso lettere, manifesti, dispacci ufficiali, telegrammi etc... http://www.slideshare.net/michelemazzieri/risorgiment-oad-fontes View more presentations from Michele Mazzieri . questa presentazione è il risultato di un anno di lavoro con le classi quarte del Liceo Pedagogico 'Rinaldini'. Gruppi di studenti hanno esaminato i documenti sinteticamente raccolti nella presentazione, li hanno contestualizzati, interpretati e hanno scritto il loro capitolo del manuale di storia. alcuni dei capitoli possono essere visionati ai seguenti indirizzi: 1859: Le dimissioni di Cavour http://www.slideshare.net/michelemazzieri/le-dimissioni-di-cavour 1862-1870: La missione incompiuta di Garibaldi http://www.slideshare.net/michelemazzieri/garibaldi 1869-1870: Gli ultimi giorni del Papa-Re http://www.slideshare.net/michelemazzieri/la-situazione-rom...

Huius Sane Droctulft

Storia del Guerriero e della Prigioniera è uno dei racconti più felici di Borges. nella prima metà si parla di Drocton un longobardo che durante l'assedio di Ravenna abbandonò i suoi e morì difendendo la città dei nemici. Borges immagina che il guerriero fu folgorato da " questa rivelazione: la Città",  " un insieme che è molteplice senza disordine" che lo toccano "come oggi ci toccherebbe un meccanismo complesso, il cui fine ignoriamo, ma nel cui disegno si scorgesse un’intelligenza immortale." Droctulft  "Sa che in essa egli sarà un cane, un bambino, e che non potrà mai capirla, ma sa anche ch’essa vale più dei suoi dei e della fede giurata e di tutte le paludi della Germania."   Intanto leggiamoci il racconto http://books.google.it/books?id=iKlp98hD3JIC&pg=PA46&lpg=PA46&dq=Storia+del+Guerriero+e+della+Prigioniera&source=bl&ots=1OgSqAqs4S&sig=BSY2G492zMBJvZQg5cgleUARuNM&hl=it&ei=V2UPTZyHGNCfOuX0tLYJ&sa=X...

Comprendere o giudicare?

Lo storico non deve comportarsi come un giudice. Non si tratta di schierarsi a favore di Robespierre o contro. Si tratta di capire chi era Robespierre o e di capire in che contesto ha operato. Così no ci faremo paladini di Gregorio VII, né di Mazzini, né di Pio IX. Scrive Marc Bloch "Quando uno studioso ha osservato e spiegato ha esaurito il suo compito" certamente in questa spiegazione è implicito un giudizio (nessuno può del tutto astrarsi dalla propria storia personale e dalla propria enciclopedia), ma esso dev'essere un "giudizio storico", cioè conoscitivo, di un atto di intelligenza, non di un condanna o di un'approvazione morale. Alcuni eventi si sono caricati di significati anche a causa di come sono stati raccontati dalla tradizione; è difficile parlare della Magna Charta senza considerare che per anni è stata per anni presentata come la "pietra angolare delle civiche virtù inglesi". Una simile trasfigurazione mitica l'ha avuta l...

Perché un laboratorio sulle fonti?

La scelta di far lavorare gli studenti direttamente sulle fonti si prefigge di integrare il normale programma scolastico presentando agli alunni quelle che sono le procedure e gli strumenti della ricerca storica, facendo loro acquisire una certa familiarità con la fonte documentaria, ‘materia prima’ di tale ricerca. Si tratta in definitiva di far prendere coscienza dei processi della ricerca storica, in modo tale che possa affrontare in maniera più profonda e critica i contenuti che gli vengono proposti dai manuali scolastici. La lettura dei nostri manuali di storia stimola poco il senso critico dello studente Egli troppo spesso, si trova di fronte a una scala di valori il cui significato non è e non può essere elaborato criticamente e invece viene assimilato nella sua convenzionale (e in qualche modo ipocrita) superficialità.